
Deposito polmonare e velocità di flusso inspiratorio in pazienti con BPCO che utilizzano diversi dispositivi di inalazione
Il deposito polmonare e la portata inspiratoria sono fattori chiave nella scelta di un dispositivo di inalazione nei pazienti con BPCO. È questa la conclusione di una revisione sistematica di 71 articoli di letteratura condotta per analizzare inalatori pressurizzati predosati (pMDI), inalatori a polvere secca (DPI) e un inalatore soft mist (SMI).
I tassi di deposito polmonare variavano tra i vari dispositivi: 8%-53% per i pMDI, 7%-69% per i DPI e 39%-67% per l’SMI. La velocità di uscita dell’aerosol era elevata con i pMDI (più di 3 m/s), mentre era molto più lenta (0,84-0,72 m/s) con l’SMI. In generale, i pMDI producono particelle di grandi dimensioni (1,22-8 μm), i DPI producono particelle di medie dimensioni (1,8-4,8 µm) e il 60% delle particelle raggiunge un diametro aerodinamico <5 μm con l’SMI.
Tutti i dispositivi di inalazione raggiungono le regioni polmonari centrali e periferiche, ma il modello di distribuzione della SMI potrebbe essere migliore rispetto ai pMDI. La resistenza intrinseca dei DPI è superiore a quella dei pMDI e degli SMI, che sono relativamente simili e bassi. A seconda dei DPI, il flusso inspiratorio minimo richiesto era di 30 L/min. I pMDI e gli SMI non richiedevano un flusso inspiratorio elevato.
Baloira A, Abad A, Fuster A, et al.
Int J Chron Obstruct Pulmon Dis. 2021 Apr 19;16:1021-1033