
Impatto della luce solare su trasmissibilità, morbilità e mortalità di SARS-CoV-2
Le goccioline di saliva infettate da SARS-CoV-2 possono persistere sulla superficie di diversi materiali per diverse ore o giorni. In questo articolo vengono esaminati i fattori che possono influenzare la stabilità del virus in questi aerosol e quindi avere un impatto sul suo tasso di decadimento. Tra i diversi fattori climatici, è importante considerare la radiazione ultravioletta (UV-A, UV-B e UV-C), che possiede, insieme alla radiazione visibile e a quella infrarossa, proprietà germicide. I coronavirus umani, compreso SARS-CoV-2, si sono dimostrati intrinsecamente sensibili in particolare agli UV-C.
Inoltre, gli studi hanno anche identificato un’associazione tra le vittime di COVID-19 e la latitudine geografica in cui vivono i soggetti colpiti. L’intensità della luce solare è più alta vicino all’equatore, e quindi le popolazioni di queste regioni con un’esposizione più regolare alla luce solare sono meno suscettibili alla carenza di vitamina D. Secondo le conclusioni degli autori, è evidente un legame tra l’esposizione alla luce solare, la latitudine e lo stato della vitamina D con i tassi di incidenza, mortalità e guarigione da COVID-19 che richiede ulteriori indagini.
Sharun K, Tiwari R, Dhama K.
Ann Med Surg (Lond). 2021 Jun;66:102419. Epub 2021 May 30